Di cancro si muore

Avrei mille cose da raccontare: il secondo incontro (magnifico) con le mie Amiche cancer bloggeresse e il nostro progetto comune, la visita che mi ha fatto la mia Amica "Irena", la cena con la famiglia photonica, la visita che mi ha fatto il mio amico "strafi'o", la smielatura del miele di castagno, il pranzo con la mia cugina maremmana, il successo del mio miele… Mille emozioni, mille gioie, ma ora non mi va più.

Oppure vi potrei dire di quanto sono già gonfiata con tutto il cortisone che sto prendendo per evitare che mi venga l'allergia al mezzo di contrasto della tac, vi potrei raccontare della prima litigata con "Qualcuno", della paura che ho per la tac che dovrò fare questo pomeriggio… Ma non mi va di lamentarmi, non mi va più.

Ho avuto una brutta notizia: Lara è morta.

Lara aveva 42 anni e la bestiaccia l'ha portata via pochi giorni fa.
Io e Lara non ci siamo mai conosciute di persona, ma ci siamo scritte tanto.
Lei non aveva un blog, ma girottolava in rete alla ricerca di una parola, un aiuto, un confronto.
E' arrivata al blog della mia Amica Mia e Mia l'ha indirizzata al mio blog, a me, perché Lara abitava nel paese vicino al mio.
Ci siamo scritte tanto io e Lara: mail, messaggi su facebook, pvt.
Abbiamo chiacchierato virtualmente per un bel po' e ogni volta ci ripromettavamo di incontrarci vista la nostra vicinanza.
Ma non l'abbiamo mai fatto.
E di questo me ne pentirò per tutta la vita.
Avrei dovuto farlo. Avrei dovuto insistere. Avrei dovuto trovare la forza anche quando stavo male per farci quattro chiacchiere vis à vis.
Ho trovato la forza di andare a Roma, perché non son riuscita a trovare la forza di andare da Lara?
Lei faceva il tifo per me, sempre! Aveva sempre una parola di incoraggiamento e non l'ho mai sentita lamentarsi.
E ora mi sento una merda, un'inutile merda.
Ma è terribilmente stupido parlare di me e di come mi sento.
E' più giusto ricordare Lara, di quanto ha lottato e di quanto ha vissuto con la malattia. Ha lavorato finché ha potuto, ha aiutato i suoi studenti, ha viaggiato… Poi la malattia è peggiorata e l'ha portata via. Per sempre.

E il mio pensiero stanotte va a suo marito, ai suoi familiari, ai suoi colleghi e ai suoi studenti. Ma soprattutto va a Lara e alla sua vita stroncata ingiustamente troppo, troppo presto.

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17 commenti

  1. conosco questo tipo di rimorso. col tempo però ho imparato a perdonarmi. non è semplice stare accanto a chi sta vivendo un'esperienza come quella del cancro: vuoi essere presente ma devi anche imparare a rispettare i tempi, gli spazi, gli stati d'animo. si ha spesso l'impressione di essere troppo presente o troppo poco.
    credo che Lara ora ti direbbe che non hai nulla di cui incolparti e che è stata felice di conoscerti.
    ed io, che non l'ho mai conosciuta, ora la immagino in un posto pieno di sole, leggera e libera dal suo corpo.

    p.s. sintonizzata!

  2. E ne avevamo anche parlato della paura delle paure, del tabù dei tabù. Della morte.
    Con dolore, e rabbia, ma senza rassegnazione, un pensiero per Lara e un abbraccio a te, che non devi sentirti in colpa. Mai.

  3. sono sicura che Lara non aveva nessuna pretesa..non avere rimpianti, non si puo' essere onnipresenti.. a volte bastano davvero pochi gesti ..un abbraccio forte
    Chiara

  4. Le hai regalato una piccola parte di te, forse non era importante vedersi con gli occhi, bastava il cuore.E tu ce l’hai messo.Un abbraccio grande per questo giorno triste.Gin

  5. Non vi siete viste, non sei andata da lei, questo ti fa sentire male, ma pensa anche e ricorda tutte le altre cose che hai condiviso con lei.
    Raccontaci di più di lei. Falla conoscere a tutti Lara.
    Le tue energie devono andare in questa direzione, secondo me, i sensi di colpa servono solo a migliorare il nostro futuro, a farne bagaglio, non credo lei volesse questo tipo di razione. Proprio da chi conosce, da chi sa
    quanto sia doloroso questo cammino, da chi lotta giorno per giorno non vorrebbe sentire rassegnazione nè sconforto.
     Forza, ti abbraccio
    4 p

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  1. conosco questo tipo di rimorso. col tempo però ho imparato a perdonarmi. non è semplice stare accanto a chi sta vivendo un'esperienza come quella del cancro: vuoi essere presente ma devi anche imparare a rispettare i tempi, gli spazi, gli stati d'animo. si ha spesso l'impressione di essere troppo presente o troppo poco.
    credo che Lara ora ti direbbe che non hai nulla di cui incolparti e che è stata felice di conoscerti.
    ed io, che non l'ho mai conosciuta, ora la immagino in un posto pieno di sole, leggera e libera dal suo corpo.

    p.s. sintonizzata!

  2. E ne avevamo anche parlato della paura delle paure, del tabù dei tabù. Della morte.
    Con dolore, e rabbia, ma senza rassegnazione, un pensiero per Lara e un abbraccio a te, che non devi sentirti in colpa. Mai.

  3. sono sicura che Lara non aveva nessuna pretesa..non avere rimpianti, non si puo' essere onnipresenti.. a volte bastano davvero pochi gesti ..un abbraccio forte
    Chiara

  4. Le hai regalato una piccola parte di te, forse non era importante vedersi con gli occhi, bastava il cuore.E tu ce l’hai messo.Un abbraccio grande per questo giorno triste.Gin

  5. Non vi siete viste, non sei andata da lei, questo ti fa sentire male, ma pensa anche e ricorda tutte le altre cose che hai condiviso con lei.
    Raccontaci di più di lei. Falla conoscere a tutti Lara.
    Le tue energie devono andare in questa direzione, secondo me, i sensi di colpa servono solo a migliorare il nostro futuro, a farne bagaglio, non credo lei volesse questo tipo di razione. Proprio da chi conosce, da chi sa
    quanto sia doloroso questo cammino, da chi lotta giorno per giorno non vorrebbe sentire rassegnazione nè sconforto.
     Forza, ti abbraccio
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