Dopo la TAC, come ben sappiamo, son stata ricoverata per tre giorni / due notti all’ospedale di Livorno. Il soggiorno in beauty farm non è stato particolarmente divertente, ma, grazie a Dio, c’era la dottoressa ElleElle a renderlo il più “piacevole” possibile. Poi la mamy è stata tutto il tempo con me e ho ricevuto le visite di “mio fratello”, “lui”, “Qualcuno”, i miei zii. Insomma, alla fine l’ho sfangata abbastanza bene.
Purtroppo però le novità della tac sono pessime e quello che mi ha fatto più male è che a dirmelo è stata la dottoressa ElleElle. Non avrei mai – e dico MAI – voluto darle questo dolore.
– La malattia si sta facendo altamente i cazzi propri;
– le mie metastasi polmonari crescono e ne nascono di nuove (direi che spuntano come funghi, quando è stagione di funghi);
– tali metastasi pisciacchiano all’interno del mio polmone formando il cosiddetto versamento pleurico che mi causa tosse, rumori, dolori e grandi fastidi;
– suddetto versamento pleurico mi è stato aspirato (mi hanno infilato un ago nella schiena, all’altezza del polmone e hanno tirato fuori la pipì delle bestie. Non è proprio ganzo, ma ho sopportato di peggio), ma se non interveniamo in un altro modo, si riforma nuovamente;
– a questo punto possiamo dire che la terapia ormonale che sto facendo da mesi fa il solletico alle mie bestie, per cui direi che con le pasticche che mi sono avanzate ci posso giocare a biglie;
– non solo non guarirò mai, ma è anche più difficile del previsto cronicizzare la malattia e, molto probabilmente, sarò destinata a fare cure a vita e non avrò mai una vita normale: addio figli, addio lavoro, addio sogni, addio tutto;
– l’unica possibilità che ho è quella di ricominciare al più presto della CHEMIOTERAPIA.
E di ricominciare con la chemio io ne ho parecchia, ma parecchia voglia. Direi che non vedo l’ora.
Per una come me che ha fatto/avuto/subito:
– il tru-cut alla bestiaccia del seno;
– 6 cicli di fluorouracile, epirubicina, ciclofosfamide;
– 2 cicli di taxotere (detto “cazzotere”);
– 3 cicli di capecitabina;
– 1 mastectomia con svuotamento completo dei linfonodi ascellari e posizionamento dell’espansore;
– 1 mastectomia profilattica (in virtù della mutazione genetica) e posizionamento di protesi definitive;
– “n” visite, ecografie, pet, tac, risonanze, radiografie;
– 2 broncoscopie;
– 44 cicli di radioterapia;
– “n” ricoveri (Pisa – Livorno – Modena);
– “n” trasfusioni di sangue e di piastrine;
– “n” cicli di carboplatino, gemcitabina e inibitore di parp;
– aspirazione del versamento pleurico;
– nausea, vomito, diarrea, astenia, parestesie, dolori alle gambe e alla schiena, perdita di capelli, mucositi;
– 1 vertebroplastica;
– menopausa farmacologica da due anni e mezzo;
– 6 mesi di terapia ormonale;
– “n” fattori di crescita di globuli bianchi e “n” fattori di crescita di globuli rossi;
– 15 giorni di ossigeno;
– inserimento, lavaggio, manutenzione e sopportazione del PICC (“la presa USB”) per “n” mesi;
– due anni e mezzo di flebo, goccioline, pasticche, punture di cortisone;
– “n” iniezioni di eparina;
– “n” aerosol;
– 1 ciclo di Zometa (detto “Zomerda”);
– “n” (tendente all’infinito) giramenti di coglioni, pianti, umiliazioni, arrabbiature e ingiustizie.
Sì, ho proprio voglia di ricominciare a salvarmi la buccia.