Mercoledì sera sono venuti a trovarmi "Lui" e "mio fratello".
E' stato bello.
Sì perché dopo tanto tempo sono potuta uscire dalla mia stanza, mettermi in saletta d'attesa con loro e ridere e chiacchierare tranquillamente. Sembrava di essere al tavolino di un pub, sembrava una serata normale. Per un paio d'ore ho dimenticato di essere in pigiama in un reparto di oncologia.
Sono stati qui tanto, mi hanno portato un sacco di regali a sorpresa da parte di tante persone (strano, vero?) e non avrei più voluto mandarli via.
Avevo assaporato un po' di normalità.
E ieri sera è tornata a trovarmi Sara, a sorpresa.
Siamo state un po' in camera perché dovevo fare le flebo, ma poi ci siamo spostate in saletta e, stesso discorso: abbiamo chiacchierato, riso, scherzato, come due amiche in un locale, in un bar, in un pub. Ci siamo raccontate un sacco di cose, ci siamo confidate, confrontate (devo scriverlo che mi ha sommerso di regali anche ieri sera?!), ci siamo conosciute meglio.
E' stata l'ultima serata qui e, sicuramente, una delle migliori, una indimenticabile.
Non contenta sono rimasta in saletta fino all'una di notte.
Un po' al computer, un po' sfogliando riviste, un po' così… a riflettere…
E' stato un modo per finire questo soggiorno come l'avevo cominciato due mesi fa.
Solo che non c'era Alessandra lì con me.
E adesso sono qui, seduta sul letto, con la solita flebo infilata nel braccio. Ma è l'ultima, l'ultimissima.
Quella normalità che ho ricominciato ad assporare in queste sere si fa sempre più vicina.
Verso le 18 partirò da Modena e tornerò a casa mia. Ed è lì che riprenderò la mia vita, ritornerò alle mie cose e ai miei affetti.
Sono felice, ma sono anche tanto tanto stanca.
Ho voglia di stare raggomitolata fra le mie cose. Ho voglia di libertà. Ho voglia di vita mia. E sto per riaverla.