“Perché proprio a me?” Quante volte mi sono sentito rivolgere, nella mia lunga vita di medico, questa domanda. Quante volte l’ho immaginata sorgere d’improvviso dentro la coscienza, come un potente colpo che ferisce l’anima; quante volte l’ho vista silenziosa, ma più penetrante di una voce urlata, brillare dentro agli occhi che hanno incrociato il mio volto. Così scrive Umberto Veronesi nella prefazione a questo libro, toccante e spiritoso insieme, in cui Melania Rizzoli racconta la sua personale battaglia contro il cancro da un duplice punto di vista: quello di medico che ha lungamente lavorato in un reparto oncologico, e quello di paziente affetta da un tumore del sangue.
Forte di una profonda fiducia nei progressi della ricerca e di un innato ottimismo, dopo il fallimento delle terapie classiche Melania ha intrapreso la strada del trapianto di cellule staminali, che dà risultati impensabili fino a vent’anni fa e ha cambiato il destino di alcuni tipi di tumore maligno, una volta definiti <<senza speranza>>. Melania è guarita e ha voluto scrivere la propria storia per tutti coloro che vivono una situazione simile alla sua. Perché è una donna che vive la vita a piene mani e vuole essere d’aiuto. Perché sa che il suo essere medico è stato un osservatorio privilegiato per capire come rapportarsi ai malati di tumore. Perché la speranza non finisca mai.”
Questo libro, giunto alla settima edizione, vincitore del Premio Capalbio, merita proprio di esser letto… anzi, mi correggo, merita di esser COMPRATO e letto!!! 🙂
Non solo perché è una testimonianza vera di una donna forte e coraggiosa, ma anche perché l
ACCATTATEVILLO!!!