Domani, giovedì 19 febbraio, alle ore 14:30, ho lappuntamento per la risonanza magnetica di controllo, prevista a metà chemioterapia.

La cosa non mi entusiasma affatto.

Dovrò spogliarmi completamente, indossare quella veste di carta trasparente, spalmare il mio corpo budinoso su quel lettino, stare ferma immobile, stare attenta a non strapparmi lago in vena che manda il mezzo di contrasto, stare venti minuti con un martello pneumatico che picchia nella mia testa.

E ho paura anche di una cosa: che mi facciano togliere la mia Amicabionda.

Laltra volta avevo sempre tutti i miei capelli, stavolta no, manco uno. E non vorrei farmi vedere così. anche se sono dei medici sconosciuti.

Già limbarazzo cè. Ti spogli e ti vedi, ma soprattutto TI VEDONO, malata. E non mimporta sapere che ci saranno abituati, che vedono decine di persone così ogni settimana, che figurati se stanno a guardare il mio corpo trasformato, che non fanno mica caso ad una testa pelata in più… Non me ne frega un cazzo. Io mi sento spogliata, spogliata dentro, nel mio intimo, nel mio cuoricino. Mi sento vulnerabile, insicura. E non mi va.

Propongo alcune innovazioni per la RM:

1) veste griffata, di quelle che pagheresti per indossarla, in un colore fashion, un po tempestata di brillantini magari;

2) possibilità di indossare i tacchi anziché quei copriscarpe da barca;

3) abolirei il digiuno oppure RM solo di mattina presto. Con tutto il cortisone che sto prendendo mi mangerei anche il gatto… mi dite come faccio ad arrivare alle 14:30 di domani senza mangiare?

4) macchinario posizionato in una stanza buia,

Ecco, così potrebbe andare. Purtroppo però la faccenda è ben diversa e domani vorrei veramente non andarci. Se faccio forca qualcuno me la firma la giustificazione?