Sì gente mia, le sale dattesa degli ospedali (e simili) sono una roba massacrante. Esilaranti sometimes, ma perlopiù deprimenti.

Torno ora da una di quelle.

E lì che noi malati passiamo la maggior parte del tempo. Tutti insieme appassionatamente. Per ore.

E ora, dopo una mesata di esperienza in sala dattesa, posso trarre queste conclusioni:

– il malato di tumore non ascolta. Parla. Parla. Parla.

– chi ha fatto chemio ce lha col mondo. E irascibile. Coi nervi a fior di pelle. Incazzato abbestia.

Ma io ho adottato la tenica del "fatemi ridere altrimenti mimpicco" e quindi ascolto tutti questi malati brutti e incazzati, ma non intervengo mai e provo a riderci su (dentro di me, è ovvio! Non è carino ridere sugli effetti collaterali della chemio, ve lo assicuro!).

Oggi per esempio cè stata la sagra del "come ricrescono i capelli dopo la chemio".

A una signora che aveva i capelli lisci son ricresciuti ricci. A una bionda, son ricresciuti mori (cosa non si fa per non dire di essere bionde tinte!). A una son ricreciuti tutti bianchi con una striscia nera nel mezzo (fantastici!). Si accettano scommesse su come ricresceranno a me…

Poi si sono avvicendate altre sagre, sempre altrettanto esilaranti, ma il momento topico è stato raggiunto quando una signora, visibilmente incazzata per il ritardo con cui ci stavano chiamando fa: "ma io non posso mica stare qui tutto il giorno! Son due ore che aspetto! Perché ci danno degli appuntamenti se poi non li rispettano? Io devo andare a prendere i miei figli a scuola? Come faccio?"

E la signora accanto a lei fa: "uh, davvero, è una bella preoccupazione! Anchio mi ricordo che ogni volta che avevo i figli a destra e a sinistra… era sempre un orgasmo".

Un orgasmo?!?!?!!??!!??!!??!?! Forse alla signora la terapia ormonale non lhanno fatta…

Gente mia, le ho riso in faccia.